Domenica della divina Misericordia
La Festa della Divina Misericordia è la più importante forma di devozione alla Divina Misericordia tra tutte quelle rivelate da Gesù a Santa Faustina.
Gesù parlò per la prima volta di questa solennità a Plock nel 1931 proprio a Santa Faustina, quando le trasmise la sua volontà riguardo all'immagine:
"La sera, stando nella mia cella, vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l'altra toccava
sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l'uno e l'altro pallido. Muta tenevo gli occhi fissi sul Signore;
l'anima mia era presa da timore, ma anche da gioia grande. Dopo un istante, Gesù mi disse:
«Dipingi un'immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù, confido in Te. Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra cappella, e poi nel mondo intero. Prometto che l’anima, che venererà quest'immagine, non perirà. Prometto pure già su questa terra, ma in particolare nell’ora della morte, la vittoria sui nemici...»(Diario, p. 75).
La richiesta del dipinto che Gesù fece a Faustina fu cosa irrealizzabile date le sue scarse abilità artistiche ma provò ugualmente a dipingere il quadro senza riuscirci e ciò le provocò una sofferenza enorme. Ma il Signore non demorde e incoraggia ulteriormente la Santa nel portare a termine la sua opera:
"Ad un tratto vidi il Signore che mi disse:
«Sappi che, se trascuri di dipingere quell'immagine e tutta l'opera della Misericordia, nel giorno del giudizio risponderai di un gran numero di anime».
Successivamente Faustina si trasferì a Vilnius dove incontrò il suo confessore e direttore spirituale, don Sopocko, che incaricò l'artista pittore Eugeniusz Kazimirowski di dipingere questa immagine sacra mantenendo il segreto. Con i dettagli e le correzioni necessarie di Faustina Eugeniusz cercava di ottenere un'immagine fedele di Gesù Misericordioso esattamente come quella della visione, ma il risultato non era soddisfacente come fu chiaramente riportato sul diario della Santa:
"Andai subito in cappella e mi sfogai piangendo a dirotto. Dissi al Signore:
«Chi può dipingerTi bello come sei?».
All'improvviso udii queste parole: «Non nella bellezza dei colori nè del pennello sta la grandezza di questa immagine, ma nella Mia grazia».
L'immagine fu esposta nella finestra della cappella di Porta dell'Aurora a Vilnius, nei giorni 26-28 aprile 1935 e per la prima volta fu venerata pubblicamente durante le solennità di chiusura del Giubileo
Straordinario della Redenzione (25 marzo 1983 - 23 febbraio 1984), proclamato da papa Giovanni Paolo II nel millenovecentocinquantesimo della morte e resurrezione di Gesù.
L'immagine rappresenta Gesù con la mano destra benedicente, mentre due raggi fuoriescono dal suo cuore. Secondo l'iconografia spiegata dalla stessa Faustina,
"i due raggi rappresentano il Sangue e l'Acqua". Il raggio pallido
rappresenta l'acqua che giustifica le anime; il raggio rosso
rappresenta il sangue che è la vita delle anime. Entrambi i raggi
uscirono dall'intimo della mia misericordia, quando il mio
agonizzante cuore venne aperto con la lancia sulla croce" (Diario 299). Gesù è raffigurato con una tunica bianca contornata di luce, su sfondo nero, e in basso è scritta la frase «Jezu, ufam tobie» ("Gesù,
confido in te").
Oltre alla commissione dell'opera Gesù ordinò a Faustina come venerare la sua immagine impressa nel dipinto: « Io desidero che vi sia una festa della Misericordia: voglio che l'immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia».
L'importanza di questa festa si misura con le straordinarie promesse che Gesù ha legato ad essa: «In quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene » (Diario, p. 235)
Per ottenere questi grandi doni bisogna adempiere alle condizioni del Culto alla Divina Misericordia (fiducia nella bontà di Dio e carità attiva verso il prossimo), essere in stato di grazia (dopo la confessione) e ricevere degnamente la santa Comunione: « Nessun'anima troverà giustificazione finché non si rivolgerà con fiducia alla Mia Misericordia e perciò la prima domenica dopo Pasqua deve essere la festa della Misericordia ed i sacerdoti in quel giorno debbono parlare alle anime della Mia grande ed insondabile Misericordia »(Diario, p.378).
fonte: santodelgiorno.it
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