20° ANNIVERSARIO
DELL'ORDINAZIONE SACERDOTALE DI PADRE FRANCESCO CARMELITA a |
Il 2 aprile 2017, festa di S. Francesco di Paola, nella chiesa di S. Maria ad Martyres di Salerno alle ore 11:00, il parroco p. Francesco Carmelita
ha presenziato alla Solenne Cerimonia Eucaristica a ricordo del 20° anniversario della sua ordinazione sacerdotale avvenuta il 2
aprile del 1997.
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Per comprendere il significato di questo rito è necessario riflettere sul senso del Battesimo. San Paolo, a proposito del Battesimo, usa esplicitamente l'immagine del vestito: "Quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo" (Gal 31 27). Ciò si compie proprio nel Battesimo: noi ci rivestiamo di Cristo, Egli ci dona i suoi vestiti. Non è un fatto esteriore, ma entriamo in una comunione esistenziale con Lui:l suo e il nostro essere confluiscono, si compenetrano a vicenda. Paolo, sempre nella Lettera ai Galati (212), afferma: "Non sono più io che vivo, ma Cristo
vive in me", con il Battesimo Cristo indossa i nostri vestiti:
il dolore e la gioia dell'essere uomo, la fame, la sete, la stanchezza, le speranze e le delusioni, la paura della morte, tutte le nostre
angustie fino alla morte; e dà a noi i suoi "vestiti", cioè ci mette
in condizione di " deporre l'uomo vecchio" con la condotta di prima
e di "rivestire l'uomo nuovo", creato secondo Dio nella giustizia e
nella santità vera.
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Anche nei Sacramenti ciò che significa in generale l'essere sacerdote si rende visibile in modo drammatico; i sacerdoti pronunziando il loro "Adsum" (sono pronto) durante la consacrazione sacèrdotale intendono affermare: io sono qui perché tu possa disporre di me; si mettono, cioè, a disposizione di Colui "che è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi ... " (2Cor 5115). Essendo con Lui possono essere, come Lui, davvero "per tutti". In persona Christi, nel momento dell'Ordinazione sacerdotale, la Chiesa ci ha reso visibile ed afferrabile questa realtà dei "vestiti nuovi" anche esternamente mediante il rivestirsi con i paramenti liturgici. In questo gesto esterno essa vuole renderci evidente l'evento interiore e il compito che da esso viene dato ai sacerdoti: rivestire Cristo; donarsi a Lui come Egli si è donato loro. All'atto esterno del rivestirsi dei paramenti liturgici, che si ripete in ogni Santa Messa, corrisponde i l'intima adesione del sacerdote, il suo "sì" al "rivestirsi di Cristo". Il fatto che presbiteri stanno all'altare, vestiti con ii paramenti liturgici, deve rendere chiaramente visibile ai presenti e a loro stessi che stanno lì "in persona di un Altro". Gli indumenti sacerdotali, dunque, così come nel corso del tempo si sono sviluppati, sono una profonda espressione simbolica di ciò che il sacerdozio significa. Dalla spiegazione del significato dei vari paramenti si può comprendere l'essenza del ministero sacerdotale, il "rivestirsi di Cristo", il parlare e l'agire in persona Christi. |
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